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ETÀ ITALIANA
2 DI SCIENZE NATURALI —
VOLUME XIX.
FascicoLo I. — Foctli 1-5.
MILANO, . COI TIPI DI GIUSEPPE BERNARDONI.
PER L'ITALIA: . PER L'ESTERO:
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| SEGRETERIA DELLA SOCIETA’ | LIBRERIA.DI ULRICO HOEPLI 3 MILANO «| | MILANO NAPOLI
Palazzo del Museo Civico. | Galleria De-Cristoforis, Via Roma, già Toledo, Via Manin, 2. 59-60. 224,
Giueno 1876.
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anno, e, invitati, non lo ‘compiono nel primo trime
i +4 | cessano di. fatto. di. appartenere : alla Società, sal ( i suoi diritti per le quote non ancora pagate. Luo
Le Comunicazioni, presentate. nelle. ui s
i gt 7 negli Atti o nelle Memorie della Società, He a 0) . la loro estensione ed importanza. — SN LOR La cura delle pubblicazioni. spetta alla Presidenza.
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a di n° di “Agli Atti ed alle Memorie. non si ponno unire ta
formato degli Atti 0 delle Memorie Stesse. dr sa 1 et; Tatti: Soc) possono approfittare dei libri della bi
Fo ai chè li domandino a eno dei membri. della Presi
ubi et i Ty ‘ ma N ae î i pin RR regolare ricevuta. RR NCAA api Do, di 8 È FEES Pi dA x SR : di a agi et pito) \ i O. | PRESIDENZA PEL AR | pb b ca S gs tI sy Hi : i "E da; n Mi; ù mo | Presidente, da Hob i , direttore I, de Musco Cc Tato A Naturale di Milano, via Monte Napoleone, 36. “i
vena Vitta ANTONIO. e via Sala e. si
“Segretari.
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ATTI
DELLA
SOCIETÀ ITALIANA
DI
SCIENZE NATURALI.
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VOL. XIX.
ANNO 1876.
MILANO, TIPOGRAFIA DI GIUSEPPE BERNARDONI. 1876.
SOCIETÀ ITALIANA
DI SCIENZE NATURALI,
PRESIDENZA PEL 1876.
Presidente. — CORNALIA prof. cav. EmiLio, direttore del Museo Civico di storia naturale in Milano, via Monte Napoleone 36.
Vice-Presidente. — ViLLa cav. Antonio, Milano, via Sala 6.
STOPPANI ab. cav. ANTONIO, professore di geologia nel R. Istituto Tecnico sup. in Milano, via Palestro, 2.
PASTA SORDELLI FERDINANDO, aggiunto al Museo Civico di storia naturale in Milano, via Monforte 7. Conservatore. — Pini NAPOLEONE, via Crocifisso 6. Vice-Conservatore. — FRANCESCHINI rag. FELICE. Cassiere. — GARGANTINI-P1ATTI Giuseppe, Milano, via Senato 14. Economo. — DELFINONI avv. GOTTARDO. Sr GARAVAGLIA rag. ANTONIO.
rione Visconti Ermes march. CARLO.
ammmnaisiratwa e
CAVALLOTTI ing. ANGELO,
SOCJ EFFETTIVI
al principio dell’anno 1876. .
ALBANELLI rag. FiLippo, Milano.
Aresi Vincenzo, alunno nella R. Università di Napoli.
ALESSANDRI sac. prof. ANTONIO, civico bibliotecario, Bergamo.
AraDAS cav. ANDREA, professore di zoologia nella R. Università di Catania.
ArconaTI-Visconti march. GranmaRrtTINO, Milano.
ARNABOLDI GAZZANIGA comm. BERNARDO, Milano.
ArRrIGoNI conte Oppo, Padova.
BALESTRA sac. SERAFINO, Como.
BeLLENGHI dott. TimoLEONE, assistente alla cattedra di agraria nella R. Università di Bologna.
BeLLOTTI dott. CrIstororo, Milano.
BeLLuccI dott. GIusePPE, Perugia.
BerLA Ettore, Milano.
BeRNARDONI FILIPPO, tipografo, Milano.
BerNASscONI sac. BALDASSARE, Torno (Como).
BERNASCONI ing. GIUSEPPE, Caserta.
BeRrToLONI GIUSEPPE, professore di botanica nella R. Università . di Bologna.
BesaNA dott. CARLO, professore all’ Istituto Tecnico di Santa Marta, Milano.
ELENCO DEI SOCJ EFFETTIVI, AL PRINCIPIO DELL'ANNO 1876. 5
Bienawi ing. Emizio, Milano.
Boccaccini CorrADO, Ravenna.
Borromeo conte Carro, Milano.
BortI cav. ULDERICO, Lecce (Terra d'Otranto).
Borzi dott.. ANTONINO, assistente alla cattedra di botanica nel R. Istituto forestale di Vallombrosa.
BrioscHI comm. FrANcEScO, senatore del Regno e direttore del R. Istituto Tecnico superiore di Milano.
BurtI sac. AncELO, professore nel R. Istituto Tecnico, Milano.
Buzzoni sac. Pietro, Milano (CC. SS. di Porta Romana).
CALDERINI sac. Pietro, direttore dell’ Istituto Tecnico di Varallo (Val-Sesia).
CaLpesI Lopovico, Faenza.
CanETTI dott. CARLO, Milano.
CantoNI cav. GAETANO, direttore della Scuola superiore di agro- nomia, Milano.
CAPELLINI comm. GIOVANNI, professore di geologia nella R. Uni- versità di Bologna.
CAPRIOLI conte Tommaso, Brescia.
CASELLA dott. GiusePPE, Laglio (Como).
CassanELLO dott. NicoLò, Tunisi.
CastELFRANCO prof. Pompeo, Milano.
CasteELLI dott. FEDERICO, Livorno.
CavaLLoTTI ing. AngeLO, Milano.
CAVEZZALI dott. FRANCESCO, Milano.
CeRUTI ing. GIovannI, Milano.
Cesari barone Vincenzo, professore di botanica alla R. Univer- sità di Napoli.
Certi ing. GIovANNI, Laglio (Como).
Cocchi cav. IcIno, professore di geologia al Museo di storia na- turale, Firenze.
Cocconi prof. GeRoLAMO, Bologna.
CoLignon dott. NicoLaA, professore di meccanica nel R. Istituto Tecnico, Firenze.
CoLocna avv. AcHiLLe, Milano.
6 ‘ELENCO DEI SOCJ EFFETTIVI,
CoLucci NuccHeLLI dott. PARIDE, proféssore di storia naturale al Liceo di Pisa.
CornaLia dott. cav. Emiio, direttore del Museo Civico di storia
. naturale, Milano.
Corvini dott. LoRENZO, prof. nel R. Istituto Veterinario, Milano.
CrESsPI-REGHIZZO, sac. GIOVANNI, reggente 1° Istituto in Legnano (provincia di Milano).
CriveLLI march. Lurci, Milano.
CurIoNnI Giovanni, Milano.
CurionI nob. comm. GruLio, Milano.
Curò ing. ANTONIO, Bergamo.
D’AcHIARDI dott. AnTONIO, assistente di geologia al Museo di storia naturale dell’ Università di Pisa.
D'Ancona dottor CESARE, Firenze.
De-Bosis ing. FRANCESCO, Ancona.
DELFINONI avv. GortARDO, Milano.
DeLLA Rocca ing. Gino, Genova.
DeL Mayno march. NorBERTO, Milano.
DeLPINo FEDERICO, professore di botanica al R. Istituto Agrario di Vallombrosa.
De-ManzonI ing. ANTONIO, direttore della Società montanistica veneta, Agordo.
Dr-Romita dott. VincENZO, prof. di storia naturale al Liceo di Bari.
De-SANCTIS LEONE, professore di anatomia comparata alla R. Uni- versità di Roma. |
De-Zieno bar. cav. AcHLLe, Padova.
DoperLEIN Pietro, professore di zoologia alla R. Università di Palermo. |
Doria march. GIAcoMo, Genova.
DUsARDIN cav. GIOVANNI, professore di mineralogia e geologia nel- l’ Istituto Tecnico di Genova.
Direr BernARDO, Villa Sommariva presso Tremezzo (Lago di Como).
Emery CARLO, dottore in scienze naturali, Napoli. |
FERRERO OTTAVIO LUIGI, professore di chimica al R. Istituto Agra> rio di Caserta.
AL PRINCIPIO DELL'ANNO 1876. 7
Foresti dott. Lopovico, assistente al Museo geologico dell’ Uni-
. versità di Bologna.
FRANCESCHINI rag. FELICE, Milano.
GALANTI ANTONIO, prof. di agraria nel R. Istituto Tecnico, Milano.
GARAVAGLIA rag. Antonio, Milano.
GARBIGLIETTI cav. ANTONIO, dottor collegiato in medicina, Torino.
GaRDINI GALDINO, professore di storia naturale all’ Università libera di Ferrara.
GARGANTINI-PrATTI Giuseppe, Milano.
GAROvAGLIO cav. SANTO, professore di botanica nella R. Univer- sità di Pavia. Ù
GaAsco prof. LEONE, assistente alla R. Università di Napoli.
GEMELLARO GAETANO GIORGIO, di di geologia nella R. Uni- versità di Palermo.
GenTILUOMO dott. CamiLLo, direttore del. Bullettino ii italiano, Pisa.
GuHiorti ALEssaNDRO, Milano.
GiacomeTTI dott. Vincenzo, Mantova.
GigeLLi dott. GiusePPE, professore di botanica nella R. Univer- sità di Modena.
GIovannINI dott. FiLippo, Bologna.
GoLa conte CarLo, Milano.
Gouin ing. LEONE, Cagliari.
Gramizzi ing. Massimiano, Milano.
GuaLtERIO CARLO RAFFAELE, Bagnorea (Orvieto).
GuiscarDI dott. GUGLIELMO, professore di Asa nella R. Uni- versità di Napoli.
IeninAa padre FiripPo, professore di storia naturale nel Collegio di Carcare (Liguria). i
Lancia FEDERICO duca di BRoto, segretario dell’Accademia di scienze e lettere di Palermo.
LAZzonI conte CARLO, Carrara.
LawLey RoseRTO, Montecchio, presso Pontedera (Toscana).
LeEssona dott. MICHELE, professore di zoologia alla R. Vniversità di Torino.
8 ELENCO DEI S0OCJ EFFETTIVI,
LEZZANI march. MASSIMILIANO, Roma.
LicopoLi dott. GAETANO, assistente di botanica alla R. Università di Napoli.
Maggi dott. LeoPOLDO, assistente alla cattedra di zoologia e ana- tomia comparata nella R. Università di Pavia.
MaJ ANDREA, Travagliato (Brescia).
MaLrattI BartoLOMEO, professore di storia antica all’ Accademia scientifico-letteraria di Milano.
MatinveERNI ALESSIO, Quinto (Vercelli).
MANTOVANI Pro, professore di storia naturale nella R. Università di Sassari.
Manzi padre MicHeLANGELO, barnabita, Lodi.
MARANI cav. GiovAnNI, Moncalvo (Monferrato).
MARCHI dott. Pietro, Firenze.
Marinoni nob. CAMILLO, professore all’ Istituto tecnico di Udine.
MarsiLi LuIei, professore di fisica nel Liceo di Pontremoli.
MartinaTI dott. Pietro PaoLo, Verona.
MaruLLO conte GiusePPE, Messina.
Mask sac. FrANcESCO, arciprete a Castel d’ Ario (provincia di Mantova).
MazzoccHi ing. LuIci, assistente al R. Istituto Tecnico superiore di Milano.
MeLLA conte CarLo ARBORIO, Vercelli.
MenecHnINI GIUSEPPE, prof. di geologia nella R. Università di Pisa.
MercaLLI sac. prof. Giuseppe, Monza.
Motino-Foti Lopovico, Barcellona (Sicilia).
MotLon cav. ing. FRANCESCO, Vicenza.
Montanaro Carto, all’Intendenza di Finanza, Verona.
Mora dott. AntoNnIo, Bergamo.
MoragLIA ing. Pretro, Milano.
Mori Tommaso, professore di storia naturale nella Scuola not- male di Aquila.
NEGRI avv. FRANcESCO, Casalmonferrato.
NEGRI dott. cav. GAETANO, Milano. ì
NicoLucci cav. Giustiniano, Isola, presso Sora.
AL PRINCIPIO DELL'ANNO 1876. 9
Ninni conte ALESSANDRO PERICLE, Venezia.
Nocca CarLo FRANCESCO, Pavia. -
OmgonI dott. GIovANNI, professore di mineralogia e geologia nella R. Università di Padova.
PADULLI conte PIETRO, istruttore pratico di chimica nel laboratorio della Società d’Incoraggiamento d’arti e mestieri, Milano.
PANcERI PAOLO, professore di anatomia comparata nella R. Uni-
| versità di Napoli.
PaoLucci dott. LuisI, professore di storia naturale nel R. Istituto Tecnico, Ancona.
ParLaToRE FiLipPo, professore di botanica al Museo di storia na- turale, Firenze.
PARONA dott. CorRADO, assistente al Museo di storia naturale nella R. Università di Pavia.
PASSERINI GIOVANNI, prof. di botanica nella R. Università di Parma.
Pavesi dott. PieTRo, prof. di zoologia nella R. Università di Pavia.
PerAZzi Costantino, ingegnere del Corpo reale delle miniere, Torino.
PranzoLa LuIeI, dottor in legge, Milano.
Pini nob. rag. NAPOLEONE, Milano.
Prrona dott. GIULIO ANDREA, professore di storia naturale al Liceo di Udine.
PoLLI PietRO, professore di storia naturale all’ Istituto Tecnico di Milano.
Ponte cav. GAETANO, Palagonia (Sicilia).
Pozzi ANGELO, prof. di fisica al R. Istituto Tecnico di Vigevano.
PrapA dott. Troporo, professore di storia naturale all’ Istituto Tecnico di Pavia.
RAINERI ARISTIDE, professore nel R. Istituto professionale di Mo- dica (Sicilia).
RamorINO prof. GIOVANNI, Buenos-Ayres (Repubblica Argentina).
RAncHET ab. GiovaNNI, Biandronno (Varese).
RanzoLI dott. ANDREA, conservatore del Gabinetto anatomico del- l’Università di Pavia.
RavioLi cav. GiusePPE EpoARDO, maggiore nel Genio militare, Alessandria.
10 . ELENCO DEI SOCI EFFETTIVI,.
Regazzoni dott. Innocenzo, professore nel R. Liceo di Como.
Risorpi sac. Agostino, professore nel Seminario di Monza.
Ricca dott. LuIeI, Arona.
Rocca SaporiTI march. APOLLINARE, Milano.
RomanIN dott. EMMANUELE, Padova.
RosaLes-CigALINI march. LuIGi, Bernate (Como).
Rossetti dott. FRANCESCO, prof. di fisica all’Università di Padova.
SALMOIRAGHI ing. FRANcESCO, Milano.
SaLvaDORI dott. Tommaso, Torino.
SANSEVERINO conte FaustINO, senatore del Regno, Milano.
ScARABELLI-GomMi-FLAMINI GiusEPPE, senatore del Regno, Imola,
ScoLa dott. Lorenzo, Milano.
Scorti dott. GIBERTO, medico municipale, Como.
SeGuENZzA GIUSEPPE, professore di storia naturale nel Liceo di Messina. .
SELLA QUINTINO, ingegnere delle miniere, deputato al Parlamento, Roma.
SILVESTRI ORAZIO, professore di chimica alla R. Università di Catania.
SORDELLI FERDINANDO, aggiunto al Museo Civico di storia naturale di Milano.
SPAGNOLINI ALESSANDRO, professore di storia naturale nella Scuola militare. di Modena.
SPEZIA ing. Grorero, Piè di Mulera (Domodossola).
SPINELLI GIOVANNI BATTISTA, Venezia.
STALIO prof. Luigi, Venezia.
STEFANELLI Pietro, professore di storia naturale alla Scuola ma- gistrale di Firenze. o
StoPPANI ab. AntonIo, professore di geologia nel R. Istituto Tec- nico superiore di Milano.
STOPPANI sac. CARLO, professore a Modica (Sicilia).
STROBEL PELLEGRINO, professore di storia naturale nell'Università di Parma. |
TAPPARONE-CANEFRI avv. CesARE, Torino.
TarameLLI Torquato, professore di geologia nella R. Università di Pavia. |
AL PRINCIPIO DELL'ANNO 1876. 11
Tareioni-TozzetTI ApoLro, professore di zoologia al Museo di storia naturale di Firenze.
TASSANI dott. ALESSANDRO, consigliere sanitario, Como.
TERRACCIANO cav. NicoLa, direttore dei Giardini Reali a Caserta.
TORNABENE cav. FRANCESCO, professore di botanica nella R. Uni- versità di Catania.
TRANQUILLI GIOVANNI, prof. di storia naturale nel Liceo di Ascoli.
Treves ing. MicHELE, Torino.
TREVISAN conte VITTORE, Monza.
TRINCHESE SALVATORE, professore di zoologia alla R. Università di Bologna.
TuratI conte ErcoLE, Milano.
Turati nob. ErNESTO, Milano.
VariIsco ACHILLE, Bergamo.
Vigoni nob. Grucio, Milano.
ViLLa cav. AntoNIo, Milano.
Vira cav. GIovanNI BATTISTA, Milano.
Vita VirtorIo, Milano.
VIMERCATI conte ing. Guino, Firenze.
Visconti conte ALFonso MARIA, Milano.
Visconti Ermes march. CarLo, Milano.
Visconti DI Moprone duca RaAImonpo, Milano.
VoLta dott. ALessanpRO, prof. nel Liceo di Sassari (Sardegna).
ZIiMMERMANN BERNARDO, assessore di Collegio, Pietroburgo, (Russia).
Zosa dott. GIOVANNI, prof. di anatomia nella R. Università di Pavia.
Zuocni dott. CarLo, medico-capo dell'Ospedale Maggiore, Milano.
SOCJ CORRISPONDENTI.
AscHERSON PaoLo, addetto alla direzione dell'Orto botanico, Berlino. BARRAL, direttore del giornale L’Agriculture pratique, Parigi. BoLLe CARLO, naturalista, Leipziger Platz 13, Berlino.
Bou Ami, Wieden Mittersteig, Schlossel-Gasse 594, Vienna. BruSsINA SPIRIDIONE, soprintendente del Dipartimento zoologico nel Museo di storia naturale in Agram (Zagrab), Croazia.
DARWIN Carro, della R. S. e G. S., Londra.
Davis GiusePPE BERNARDO, presidente della Società antropologica di Londra.
Desor EpoarDo, professore di geologia nella Scuola Politecnica di Neuchatel.
FavRE ALFonso, professore di geologia, Ginevra.
FicuieR LuIcI, rue Marignan 21, Parigi.
FinscH dott. Orto, conservatore del Museo zoologico in Brema.
GeIinITz Bruno, direttore del Gabinetto mineralogico di Dresda.
GorPPERT H. R., direttore dell’Orto botanico di Breslavia.
HAUER FRANCESCO, direttore dell’I. R. Istituto geologico di Vienna. .
HrER OsvaLpo, professore di botanica nel Politecnico di Zurigo.
JANNSENS dott. EUGENIO, medico municipale, rue du Marais 42, Bruxelles.
Le PLÉ dott. AmeDEO, presidente della Società libera d’emula- zione, Rouen.
Lory Carto, professore di geologia alla Facoltà delle scienze a Grenoble. |
MERIAN, professore di geologia al Museo di storia naturale di Basilea. |
MortILLET GABRIELE, aggiunto al Museo Nazionale di Saint-Ger- main en Laye, presso Parigi.
Netto dott. LapisLAo, direttore della Sezione botanica del Museo Nazionale di Rio-Janeiro.
ELENCO DEI SOCJ CORRISPONDENTI AL PRINCIPIO DELL'ANNO 1876. 13
PilLet LuIcI, avvocato, direttore del Gabinetto mineralogico di Chambéry.
Pizarro dott. GioacHINo, direttore della Sezione zoologica del Museo Nazionale di Rio-Janeiro.
PrancHoN GIuLIo, professore di botanica a Montpellier.
RanmonpI dott. AntoNIO, professore di storia naturale all’ Univer- sità di Lima (Perù).
RAMsAY ANDREA, presidente della Società geologica di Londra: Museum of practical geology, Jermin Street, S. W.
SENONER cav. ApoLFo, bibliotecario dell’I. R. Istituto geologico di Vienna, Landstrasse Hauptstrasse 88.
StUDER BERNARDO, professore di geologia, Berna.
VALLET, abate, professore nel Seminario di Chambéry.
WALTERSHAUSEN bar. SARTORIUS, Gottinga.
ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI
al principio dell’anno 1876,
ITALIA.
. R. Istituto Lombardo di scienze e lettere. — ° Milano.
. Ateneo di scienze. — Milano.
. Società d’incoraggiamento d’arti e mestieri. — Milano.
. Società Agraria di Lombardia. — Milano.
. Accademia Fisio-medico-statistica. — Milano.
. Ateneo di Brescia.
. R. Accademia delle scienze. — Torino.
. Accademia di agricoltura, commercio ed arti. — Verona. . R. Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. — Venezia, . Ateneo Veneto. — Venezia.
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94. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42,
ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI,
Accademia di agricoltura, arti e commercio. — Verona. Accademia Olimpica. — Vicenza.
Società Veneto-Trentina di scienze naturali. — Padova. Associazione Agraria Friulana. — Udine.
Società Italiana delle scienze. — Modena.
Società dei Naturalisti. -— Modena.
Accademia delle scienze. — Bologna.
Accademia dei Georgofili. — Firenze.
Società Entomologica. — Firenze.
Società toscana di scienze naturali. — Pisa.
R. Comitato Geologico d’Italia. — Roma.
Accademia dei Fisio-Critici.. — Siena.
Società di letture e conversazioni scientifiche. — Genova. Società Reale delle scienze. — Napoli. | R. Istituto d’Incoragg. per le scienze naturali. — Napoli. Associazione dei Naturalisti e Medici. — Napoli.
Società Economica del Principato Citeriore. — Salerno. Accademia Palermitana di scienze, lettere ed arti. — Palermo. Consiglio di perfezionamento. — Palermo.
Commissione Reale d’agricoltura e pastorizia. — Palermo. Società d’acclimazione e agricoltura. — Palermo. Accademia Gioenia di scienze naturali. — Catania.
Società d’orticoltura del litorale di Trieste.
SVIZZERA. Naturforschende Gesellschaft Graubiindens. — Chur. Institut National Génèvois. — Genève. Société de physique et d’histoire naturelle. — Genève. Société Vaudoise de sciences naturelles. — Lausanne. Société des sciences naturelles. — Neuchàtel.
Naturforschende Gesellschaft. — Ziirich. Naturforschende Gesellschaft. — Basel.
Società Elvetica di scienze naturali. — Berna, Naturforschende Gesellschaft. — Bern,
43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. DI. 52. DI. D4.
55. 56.
DI. 98.
99. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66.
67. 68. 69. 70.
AL PRINCIPIO DELL'ANNO 1876. 15
GERMANIA ED AUSTRIA.
Naturwissenschaftliche Gesellschaft Isis. — Dresden. Zoologische Gesellschaft. — Franckfurt am Mein. Zoologisch-mineralogisches Verein. — Regensburg. Physicalisch-medizinische Gesellschaft. — Wiirzburg. Nassauisches Verein fiir Naturkunde. — Wiesbaden. Offenbaches Verein fiir Naturkunde. — Offenbach am Mein. Botanisches Verein. — Berlin.
Verein der Freunde der Naturgeschichte. — Neubrandenburg.
Geologische Reichsanstalt. — Wien.
Geographische Gesellschaft. — Wien.
Zoologisch-botanische Gesellschaft. — Wien.
Siebenburgisches Verein fiir Naturwissenschaften. — Her- mannstadt (Transilvania).
Verein fiir Naturkunde. — Preshurg (Ungheria).
Deutsche geologische Gesellschaft. — Berlin.
Physikalisch-medizinische Gesellschaft. — Erlangen.
Senkenbergische naturforschende Gesellschaft. — Frankfurt am Mein.
Verein firr Erdkunde. — Darmstadt.
Naturforschende Gesellschaft. — Gorlitz. +»
Schlesische Gesellschaft fir vaterlindische Cultur. — Breslau.
Bayerische Akademie der Wissenschaften. — Munich.
Preussische Akademie der Wissenschaften. — Berlin. Physikalisch-oeconomische Gesellschaft.. — Ké6nigshberg. Naturhistorisches Verein. — Augsburg. Deutsch-Oesterreichisches Alpen-Verein. Section “ Austria , — Wien. | K. K. Hof-Mineralien-Cabinet. — Wien. Medizinisch-naturwissenschaftliche Gesellschaft. — Jena. Naturwissenschaftlich-medizinisches Verein. — Innsbruck.
Verein zur Verbreitung naturwissenschaftlicher Kenntnisse, — Wien.
16
da, na: To.
74. 75.
76. TAC
78. 79.
80. Od
82. 83. 84. 85. 86. Sil 88. 89.
90.
ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI,
K. ungar. geologische Anstalt. — Budapest. Antropologische Gesellschaft. — Wien. Naturwissenschaftliche Gesellschaft. — Chemnitz.
SVEZIA E NORVEGIA.
Kongelige Norske Universitet. — Christiania.
Académie Royale Suédoise des sciences. — Stockholm. RUSSIA.
Académie Impériale des sciences. — St-Petershourg.
Société Impériale des Naturalistes. — Moscou. BELGIO.
Académie Royale de Belgique. — Bruxelles. Société Royale de botanique de la Belgique. — Ixellos-les-
Bruxelles. | Société Malacologique de la Belgique. — Bruxelles. Société Entomologique. — Bruxelles.
è FRANCIA.
Institut de France. — Paris.
Société d’Acclimatation. — Paris.
Société Géologique de France. — Paris.
Société Botanique. — Paris.
Société Linnéenne du Nord de la France. — Amiens (Somme). Académie des sciences, arts et lettres. — Rouen (Seine inf.).
Société des sciences naturelles. — Cherbourg (Manche). Société des sciences physiques et naturelles. — Bordeaux (Gironde).
Académie des sciences, belles-lettres et arts de Savoie, — Chambéry.
AL PRINCIPIO DELL'ANNO 1876. 17
91. Société Florimontane. — Annecy.
92. Société d’agriculture, d’histoire naturelle et des arts utiles de Lyon.
93. Société d’histoire naturelle. — Toulouse.
INGHILTERRA.
94. Royal Society. — London.
95. Geological Society. — London.
96. Zoological Society. — London.
97. Geological Society. — Glascow.
98. Literary and philosophical Society. — Manchester. 99. Natural History Society. — Dublin.
100. Royal physical Society. — Edimburg.
AMERICA (Stati Uniti).
101. Smithsonian Institution. — Washington.
102. American Academy of arts and sciences. — Cambridge. 103. Academy of sciences. — S. Louis (Missouri). 104. Boston Society of natural history. — Boston. 105. Connecticut Academy of arts and sciences. — New-Haven (Connecticut). 106. Orleans county Society of natural sciences. — Newport. Vol, XIX. 2 ; DAI Pa È ‘ O
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SAGGIO SUI RAPPORTI ESISTENTI FRA LA NATURA DEL SUOLO E LA DISTRIBUZIONE 1 DEI MOLLUSCHI TERRESTRI E D'ACQUA DOLCE
DEL
Prof. PELLEGRINO STROBEL.
(Seduta 27 febbrajo 1876).
Sino dal principio del secolo si divinò, e si espresse poi va- gamente l’idea che il suolo dovesse esercitare un'influenza sulla fauna malacologica, ossia sulla distribuzione geografica dei mol- luschi terrestri e d’acqua dolce, sulla loro dispersione ed ab- bondanza, sul volume, sulla forma e robustezza delle loro con- chiglie. Una tale influenza fu in seguito generalmente riconosciuta ed ammessa; ma evvi disparere nell’ assegnarne la causa, nello stabilire cioè, se la medesima risieda nelle qualità chimiche dei terreni, oppure nelle fisiche o meccaniche, ovvero nelle geo- logiche.
Comunque sia, tale influenza può essere tanto diretta quanto indiretta. Nel primo caso, il terreno agisce, sia somministrando ai molluschi l’acqua e le sostanze minerali occorrenti per la for- mazione della conchiglia, sia apprestando loro la necessaria di- mora, oppure accordando rifugio durante le epoche o nelle cir- costanze poco favorevoli al loro organismo. Nel secondo caso, l'influenza si esercita dal terreno, o per mezzo dell’ambiente nel quale respirano i molluschi, ch’esso può modificare, o per mezzo della vegetazione, la quale dipende naturalmente dal terreno ed è l'officina immediata o mediata del nutrimento dei molluschi,
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sì come è pure l’officina della sostanza organica del guscio, la conchiolina. |
Alcuni, come avvisai, hanno creduto che l’influenza del suolo sui molluschi dipenda dalla natura sua geologica, e parve loro di riscon- trare delle differenze nella fauna malacologica, a seconda che i terreni spettano alle formazioni primarie, od alle secondarie, od alle terziarie; anzi, di più ancora, a taluno è sembrato di trovare co- tali differenze nella detta fauna persino secondo le suddivisioni, 0s- siano i diversi piani delle dette formazioni. Forbes, seguendo que-. st’ordine d’idee, ha stabilito , per l’ Inghilterra, la seguente scala discendente dei terreni, a seconda cioè, che sono più o meno favorevoli ai molluschi, incominciando dal terreno più favo- revole: 1.° terreni cretaceo ed oolitico; 2.° carbonifero; 3.° ter- ziario; 4.° salifero; 5.° scistoso; 6.° granito e gneis.
Alcuni altri, come, per esempio, IMoquin-Tandon e Drowuét, non sembrano avere un concetto chiaro circa l’ influenza dei ter- reni sulla fauna in discorso, poichè parlano promiscuamente, ora di ripartizione geologica de’ molluschi secondo i terreni primari, secondari, terziari e quaternari, ed ora, come vedremo più particolarmente in seguito, ascrivono l’azione di questi terreni alla loro composizione mineralogica, la quale, come ognun sa, può variare assai nella stessa formazione e nello stesso terreno, mentre che, per l'opposto, una medesima roccia, e precisamente il calcare, per esempio, può costituire parte di qualunque. di quelle formazioni, o di quei terreni. Drouét fa dipendere l’ in- fluenza dei terreni anche dalla configurazione loro; ma nè meno questa caratterizza le singole formazioni.
E pertanto io, a rigor di logica, non so persuadermi che possa esistere un nesso reale tra la pretta natura geologica del suolo ed i detti organismi, tanto se si voglia ammettere un nesso diretto, quanto uno indiretto per mezzo della flora. Il nesso è soltanto appa- rente, esiste cioè, solo in quanto che rocce di natura fisico-chimica particolare caratterizzano quei terreni geologici, e quando queste rocce dominano, per avventura, nella contrada che fu campo
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delle ricerche dei singoli autori. Così, per esempio, se i terreni primari della provincia di Como, al dire di Porro !, sembrano poco favorevoli all’ esistenza de’ molluschi terrestri e sono poveri di specie, ciò non può certamente dipendere dalle proprietà loro geologiche, cioè, dal modo di loro origine, dalla loro età o re- lativa sovrapposizione, bensì dal predominio in essi de’ graniti, de’ gneis, de’ micaschisti, rocce sfavorevoli, come vedremo; e se certi generi e certe specie preferiscono i terreni secondari, ciò avviene pel calcare che vi domina; e se talune specie prediligono invece i terreni terziari, è ciò dovuto alle arenarie che vi abbon- dano. Le specie, le quali nel dipartimento de 1° Aube, secondo Drouét, caratterizzano il piano superiore della formazione della Creta, sono dotate d’ una conchiglia calcarea, mentre che le caratteristiche del piano dell’ Arenaria verde sono nude o se- cernorio un guscio corneo, come suol dirsi, ossia povero di so- stanza minerale, calcarea. Vi scorgiamo adunque un rapporto, un nesso, tra la natura chimica del terreno e la sostanza mine- rale della conchiglia; e quindi dobbiamo supporre che l’azione diretta dei detti terreni sulla fauna malacologica sia dovuta alle loro qualità chimiche, anzichè alle geologiche: del che ci persuade- remo maggiormente pei fatti che esporrò in seguito. — Ma di più, come dissi, ritengo che la natura geologica del suolo non possa influire sui molluschi, nè meno per mezzo della vegetazione, in quanto che neppure tra le piante e le condizioni geologiche dei terreni mi sia dato di riscontrare un nesso, ed in quanto che, inoltre, per gli studi di Thurmann ?, sia stato accertato, essere specialmente la natura fisico-meccanica dei terreni, e non mai la geologica, quella che esercita un influsso sulla flora soprastante.
Sino dal 1847 *, ossia avanti 29 anni, quando avea mosso ap- pena i primi passi nelle ricerche malacologiche, dirigendole ap- punto specialmente a quella parte della malacologia, che ho
1 Malacologia terrestre e fluviale della provincia comasca. Milano, 1838, pag. 7.
2 Essai de Phytostatique appliqué à la chaîne du Jura. Berne, 1849.
® Alle pagine 4 ed 8 delle Note malacologiche d'una gita in Valbrembana. Milano 1848. Inserite nel giornale dell'Istituto Lombardo.
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dippoi chiamata Malacostatica', e seguendo in ciò un piano al- l’uopo prestabilito, sino d’allora, ripeto, avea espressa l'opinione, che quella qualunque influenza che le rocce ponno avere sui molluschi, non possa dipendere che dalla loro condizione geogno- stica, dalla loro natura chimica, cioè, o mineralogica, o dalle loro qualità fisiche o meccaniche. Ed in tale opinione persisto tuttora.
Ancor io potrei convenire, con Drouét?, nell’ammettere una relazione tra la fauna malacologica attuale di un terreno e la formazione geologica cui questo appartiene. Ma la relazione che vi scorgerei in tal caso, non è quale la ravvisa Drouét; non è tra il mollusco ed il terreno geologico, bensì tra i molluschi vi- venti ed i fossili di una data località; è un rapporto genealogico o paleontologico. E di questo rapporto, e della distribuzione dei molluschi dipendente dal medesimo, ci occuperemo in altro scritto.
Riconosciuto che le qualità chimiche, fisiche e meccaniche del suolo esercitano un’ influenza sui molluschi terrestri e d’acqua dolce, passiamo ora a distinguere e classificare i varii terreni se- condo quei caratteri, e ad indagare quale possa essere il risul- tato dell’azione del suolo, ed a quali sue proprietà possa essere attribuito ogni singolo fatto o supposto effetto.
Rispetto alla natura mineralogica o chimica, i terreni ponno distinguersi in calcarei, silicco-alluminosi, silicei, misti e salati. Che tale qualità delle rocce eserciti un’influenza sui molluschi, almeno su talune loro specie, viene provato e dall’osservazione e dall’esperienza stessa’. Certe specie, per esempio, non campano
! Notizie malacostatiche sul Trentino. Pavia, 1851.
2 Répartition géologique des mollusques vivants dans le département de V Aube, Troyes, 1855, page 8.
® «l’Helix cingulata en proximité de la plaine ne peut se construire qu'une co- quille mince (mut. fascelina). »
» transportée de nos alpes... à Pavie, elle s’y est propagée sur la poudingue; cette première génération a engendré des individus appartenants è la mut. fascellina. »
>» Sur ces roches (métamorphiques et granitiques) et dans la plaine l’ H. cingulata ne s’'étend pas. »
STROBEL, Essai d’une distribution orographico-géographique des. mollusques terre-
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che sulle rocce calcaree, ed ove queste cedono il posto ad altre rocce, bruscamente cessano. Altre specie, all'incontro, continuano a campare anche su di una o diverse delle rocce che trovansi a contatto col calcare, ma non vi prosperano, poichè, o vi sì pre- sentano più rare, o non vi raggiungono più le maggiori dimen-. sioni, od il loro guscio cambia di consistenza, diminuendo in esso la sostanza calcarea. Un tale mutamento nella conchiglia si ottenne anche ad arte mediante esperimenti di acclimazione, o si verificò per acclimatazione naturale, per cui molluschi che trovano sulle rocce calcaree le condizioni più propizie al loro svi- luppo, trasportati su rocce o terreni di natura chimica diversa, nei quali scarseggia il carbonato di calce, vi intristiscono, sia diminuendo in quantità, sia rimanendo più piccoli, sia infine se- cernendo una conchiglia più fragile, ossia, nella quale il com- ponente organico prevale sull’inorganico. Questa influenza del suolo si fa sentire maggiormente sui molluschi terrestri che non su gli acquatici, e tra quelli, come è naturale, di più sui rupi- coli, che non sui terricoli o sui frondicoli o planticoli*. Sulla di- spersione delle specie acquatiche la natura meccanica delle acque esercita maggiore azione che non le proprietà chimiche delle me- desime, dipendenti alla loro volta soprattutto da quelle chimi- che del terreno; e nel riconoscere questo fatto convengono an- che Irossmaessler®? e Drouét”. Nei tentativi di acclimatazione di molluschi acquatici converrà dunque tenere in maggior conto la natura meccanica dell’acqua che non le proprietà chimiche del suolo. Queste invece influiscono su la secrezione della con-
SI
stres dans la Lombardie. Turin, 1857. Inserito nelle Memorie dell’Accademia delle scienze. Pag. 40, 41 e 51.
! Come per rispetto all’abitazione i molluschi terrestri ponno distinguersi in frondi- coli, terricoli e rupicoli, così per riguardo alla regione della loro abitazione ponno dividersi, del pari che quelli d’acqua dolce, in molluschi littorali, planicoli, collicoli, monticoli e culminicoli. StROBEL, nelle Actas de la Sociedad Paleontolbgica de Bue- nos Aîres. I, pag. XIV. Buenos Aires, 1866.
2 Iconographie der Land-und Stiisswasser-Mollusken. Dresden u. Leipzig, 1835- 1844, XII, pag. 2.
sila, pag. i.
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chiglia, poichè si è osservato che la medesima specie acquatica secerne un guscio più consistente, se il terreno è calcareo e l’acqua tiene sciolta maggior quantità di carbonato di calce; e viceversa, ha una conchiglia più fragile e corrosa, se il ter- reno è siliceo e l’acqua contiene poco carbonato calcico. Essendo questo, nella struttura di Aragonite o di Calcite, la
sostanza, che, associandosi alla conchiolina dà la consistenza alla conchiglia, ne vengono i seguenti corollari:
1.° che i molluschi dovranno togliere quel composto mine- rale o direttamente dal terreno o dalle acque, oppure dalle pian- te!, o dalle conchiglie o da altri gusci calcarei*;
2.° che, per questo rispetto, l’unico componente chimico im- portante del suolo è il carbonato calcico, o quanto meno la calce, e possiamo quindi limitarci a distinguere i terreni sem- plicemente in calcarei e non calcarei, o, tutt'al più, in calciferi e non calciferi; Si
3.° che i molluschi veramente nudi, ossiano privi affatto di conchiglia, saranno, per tale riguardo, del tutto indipendenti dal terreno sul quale vivono, mentre che, all’ incontro, i mollu- schi a guscio calcareo, reso, cioè, consistente per carbonato cal- cico, sia Aragonite, sia Calcite, specialmente se il guscio è esterno, saranno i più legati al suolo; i molluschi a conchiglia cornea ter- ranno il mezzo;
4.° che i molluschi a guscio calcareo, specialmente se ester- no, si troveranno, a condizioni del resto pari, circoscritti entro certi limiti, quelli, cioè, posti al suolo calcareo, ossia, si pre- senteranno accantonati, e gli altri, invece, si troveranno più o meno sparsi ; i
! Lo asserisce anche GRATELOUP, nel suo Essai sur la distribution géographique des mollusques terr. et fluv. dans le département de la Gironde, 1858, pag. 55, n. 11.
DI
2 Grazie agli aquari si è potuto studiare meglio i costumi anche de’ molluschi acquatici,e si è scoperto che in caso di bisogno si procurano l’occorrente calcare col corrodere le conchiglie d’altri molluschi, — CLESSIN, nel Correspondenz-Blatt des zool. min. Vercins in Regensburg, vol. XXV, pag. 125 (1871), afferma che gli individui della Bythinia tentaculata, del pari che quelli di certe Clausiliae ed Helices, su ter- reni poveri di calcare si rosicano vicendevolmente i vertici delle conchiglie, perchè
questi sono più facili da corrodere.
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5.° che il suolo calcareo, salvo condizioni sfavorevoli, dipen- denti da altri fattori, sarà più ricco in molluschi che qualun- que. altro terreno, perchè offre a dovizia e per tutte le specie conchiglifere la necessaria sostanza minerale, e perchè tutte le specie ponno prosperare sul medesimo, mentre che le specie particolari del suolo calcareo non ponno campare su gli altri; 6.° che le specie a guscio calcareo cresceranno, sul terreno calcareo, a maggiori dimensioni che su qualunque altro suolo, dato del resto pari condizioni; e che desse, se campano pure su altri terreni, vi secerneranno una conchiglia meno calcarea. Infatti, già Férussac, 1819, asseriva che i terreni calcarei sono assai più ricchi in polmonati che gli altri. Rossmaessler, 1844, espresse l’opinione che le conchiglie raggiungono maggiori dimensioni sul suolo calcareo. Morelet, 1845, osservò che nel Por- togallo, i molluschi terrestri abbondano sui terreni calcarei, men- tre che si presentano rari sugli altri terreni, e che le specie munite di un guscio opaco e resistente vi si accumulano di pre- ferenza sul suolo calcareo, mentre che i molluschi a conchiglia sottile e quasi membranacea vivono indifferentemente anche sulle rocce schistose e granitiche. Nel 1847 indicai che, nella Val- brembana, il massimo numero di specie terrestri incontrasi sul. calcare. Boll, nel 1851', constatò che, nel Meclemburgo, la fauna è specialmente ricca di molluschi terrestri, tanto d’indivi- dui, quanto di specie, là ove la Creta emerge dal Diluvio, for- mando come delle isole o delle oasi. Drouét, 1855, in base a fatti da lui osservati nel dipartimento dell’Aube, sostiene che il suolo ha un'influenza decisa sulla natura del guscio dei mollu- schi, poichè l’animale ne trae più o meno, secondo i casi, i prin- cipii calearei per la costruzione della sua conchiglia. Moquin- Tandon, nel 1855, riscontrò come in Corsica il numero delle specie e degli individui tocchi il massimo verso le due estremità dell’isola, ove precisamente l’ elemento calcareo trovasi sparso
1 Die Land-und Stisswasser-Mollusken Meklenburgs. Inserito nel 5. Bericht des Vereins der Freunde der Naturgeschichte in Meklenburg.
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in abbondanza; e come le specie a conchiglia robusta ed opaca, ordinariamente bianca o biancastra, pullulino, a rigor di ter- mine, in quelle due contrade. Nel 1857° dimostrai, come, in Lombardia, alcune specie terrestri a guscio assai calcareo non vivano che sulle rocce calcaree, e come molte altre, campando pure su diverse sorta di terreni, non prosperino però che sul calcareo. Anche Grateloup, 1858, ammette un'influenza delle roc- ce, e specialmente del calcare, sui molluschi, sia direttamente, sia per mezzo dell’acqua e della vegetazione. E non è molto, Bec= cari ?, esplorando le isole di Ceram e Timor nell’Arcipelago in- diano, tra altre interessanti osservazioni intorno alla distribu- zione degli animali, fece anche questa, che ivi sul terreno cal- careo abbondano i molluschi terrestri. — I fratelli Villa, 1844 °, affermarono che, in Lombardia, le Helix a conchiglia depressa frequentano particolarmente le rocce calcaree, e Puton, 1847, dichiarò che certe specie, le quali vivono nella regione calcarea dei Vosgi, non vi si incontrano mai nella regione granitica. Dall’ esposto parmi che scaturisca spontanea la conseguenza, che la natura chimica del suolo ha un’azione decisa sulla fauna malacologica, e che il terreno calcareo è il più favorevole alla medesima, mentre che, invece, tutti gli altri terreni le sono meno propizi, s'intende sempre a condizioni del resto pari o quasi pari. Le rocce però le più sfavorevoli di tutte sembran essere il granito ed il gnesio. Almeno così la pensano e Rossmaessler, il quale afferma che sul terreno granitico le conchiglie sono più piccole che altrove, e Forbes, il quale pone il granito ed il gne- sio ultimi nella già menzionata scala discendente dei terreni del- l’ Inghilterra. Morelet constatò la scarsità di molluschi terrestri nelle provincie granitiche del Portogallo, e Moquin-Tandon ri- marcò come sui terreni primari della Corsica, nei quali predo- minano notoriamente le rocce granitiche, non s’incontri che un
1 Essai d’une distribution, ecc., citato.
2 CORA, Spedizione italiana alla Nuova Guinea. Roma, 1872, pag. 24.
è Catalogo dei molluschi della Lombardia. Milano. Estratto dalle Notizie naturali e civili su la Lombardia.
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picciol numero di specie, rappresentate da rari individui. Quasi tutte queste specie sono difese da una conchiglia sottile, cornea, trasparente, ed in quelle poche a conchiglia opaca egli osservò una tendenza a costruirla pellucida e sottile. Ciò non ostante, al dire di Férussac,